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Modello realizzato da Hot Wheels Elite in Die-Cast in scala 1:43 con favolosi dettagli della carrozzeria e dell’abitacolo che riflettono il più possibile l’auto reale.
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Categorie | Formula 1 |
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Marchio | Ferrari |
Squadra | Ferrari |
Produttore | Hot Wheels Elite |
Codice Produttore | V8371 |
Scala | Scala 1:43 |
Materiale | Die-Cast |
Edizione Limitata | 5.000 Pezzi |
Special Edition | Scuderia Ferrari F1 Monography Collection |
Modello in Die-Cast prodotto Hot Wheels Elite in Scala 1/43 ed in Edizione limitata a soli 5000 pezzi, attualmente divenuto molto raro da trovare.
Pur mantenendo la stessa denominazione B3 della monoscocca realizzata nel 1973 sotto la direzione Colombo, la monoposto F1 di Forghieri del 1974 fu una vettura molto diversa dalla precedente. La 312 B3-74 era infatti una vettura piatta e larga, con radiatori laterali, alettone anteriore a tutta larghezza e una vistosa presa d’aria (airscope) sopra il rollbar. Quasi tutte le altre monoposto erano strette e alte, ma la scelta progettuale si rivelò molto felice in quanto la nuova Ferrari era in grado di sfruttare meglio l’effetto aerodinamico alla ricerca di maggiore deportanza. Forghieri dichiarò poi in alcune occasioni che l’idea gli era venuta lavorando sul progetto della 312P del 1971/72, osservando che la larga e inclinata superficie della carrozzeria della vettura del mondiale marche otteneva una deportanza maggiore della vettura di formula uno che montava lo stesso motore 3 litri 12 cilindri “piatto”.
La vettura presentava un serbatoio della benzina più capiente, grazie all’aggiunta di un ulteriore vano alle spalle del sedile, che andava ad aggiungersi ai due laterali. L’abitacolo venne realizzato in posizione più avanzata rispetto alla vettura precedente, con la pedaliera a ridosso del muso.
Per la prima volta dopo vari anni vennero ottenuti importanti risultati, come tre vittorie e vari piazzamenti. Tutto questo non bastò alla squadra di Maranello per conquistare entrambi i titoli, piloti e costruttori, il cui esito rimase incerto per tutti e due fino all’ultima gara, quando né Regazzoni, né Lauda riuscirono a conquistare punti. Va detto, però, che la vera svolta nel mondiale avvenne a Monza, quando la Ferrari si trovava in vantaggio di sei punti sulla McLaren, ma in gara ambedue i piloti di Maranello si ritirarono e Fittipaldi, pilota della scuderia inglese giunse secondo rimettendo in gioco il mondiale.
La Ferrari può però recriminare varie occasioni perse per vincere, causate dalla forse eccessiva rivalità tra i due piloti. Di rilievo l’episodio avvenuto al Gran Premio di Monaco, quando Regazzoni e Lauda si trovavano rispettivamente in prima e seconda posizione; il pilota austriaco infastidì più volte il compagno di squadra portandolo all’errore e causandone un testacoda. Regazzoni recuperò poi fino al quarto posto, ma furono gettati alle ortiche ben sei punti, che forse, avrebbero permesso allo svizzero di vincere il mondiale.
Un’altra occasione in cui si scatenarono alcune polemiche fu proprio nell’ultimo gran premio dell’anno, negli Stati Uniti. Durante le prove del sabato Regazzoni ruppe più volte il motore, ma il muletto non fu destinato a lui, bensì al compagno di squadra Lauda, che era ormai fuori dalla lotta per il mondiale, mentre lo svizzero era a pari punti con Fittipaldi. Alla fine entrambi i piloti Ferrari si ritirarono, mentre Fittipaldi conquistò tre punti che gli fecero vincere il mondiale (per la seconda volta).
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